Una storia che conoscerete ma che orgnuno di noi ritrova spesso nella propria quotidianità. Una storia in cui religiosi, dotti e scienziati litigavano furiosamente, si accapigliavano, si offendevano. Ognuno pensava che era giusto ciò che diceva lui e sbagliato quello che diceva un altro.
Nonostante fossero tutte persone molto colte e istruite ognuno però usava la sua sapienza per offendere con le parole l’altro.
Insomma in questo paese, regnava una grande confusione.
A questo punto, come spesso accade in queste antiche storie, entra in scena il saggio.
Il nostro amico, saputo di quello strano conflitto, pensava che era buffo che persone così intelligenti e profonde non riuscissero a trovare un accordo e che fossero convinte che la loro verità fosse così giusta da offendere quella dell’altro. Così decise di raccontare loro una storia.
La storia che raccontò era quella di un gruppo di ciechi e di un elefante.
E la storia diceva così.
Un re in un tempo molto antico, in questa stessa città mandò a chiamare tutti coloro che erano nati ciechi. Dopo che questi si furono raccolti in una piazza mandò a chiamare il proprietario di un elefante a cui fece portare in piazza l’animale. Poi chiamando a uno a uno i ciechi disse loro:
«questo è un elefante, secondo te a cosa somiglia?»
Quando ognuno incontrò l’altro dicendo quello a cui secondo lui somigliava l’animale discutevano animatamente perché ognuno era convinto assolutamente di quello che aveva toccato. Naturalmente se uno diceva un mantice e l’altro una caldaia volavano gli insulti perché nessuno metteva in dubbio quello che aveva sentito toccando la parte del corpo dell’elefante. Il re vedendoli così convinti della loro sicurezza e litigiosi si divertiva un mondo!
Dopo che il saggio Maestro ebbe finito di raccontare questa storia disse: «Miei dotti amici, voi fate la stessa cosa. Non sapete ciò che è giusto e ciò che è sbagliato né ciò che è bene e ciò che è male e per questo litigate, vi accapigliate e vi insultate. Se ognuno di voi parlasse e ascoltasse l’altro contemporaneamente la verità vi apparirebbe come una, anche se ha molte forme ».
I saggi sono sempre molto ragionevoli e giudiziosi!
Fare sintesi è faticoso, impegnativo. Occorre avere voglia di faticare per questa "verità"!
Oggi è una responsabilità a cui non ci si può più sottrarre. E' una "ecologia della mente" (e delle persone) che non è più possibile rimandare. Così come l'inquinamento deve essere combattuto affinchè non provochi alterazioni ambientali sfavorevoli alla vita, anche le idee che non si armonizzano con le altre, debbono "morire" per evitare che il degrado ambientale si diffonda ulteriormente.


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