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martedì 8 marzo 2011

Inventare il Mondo.

"Il mondo è pieno di taglialegna 
che scacciano le dolci driadi dell'amore dalle dimore della vita 
e tormentano usignoli in ogni valle."
Percy Bysshe Shelley


Due storie. Lontane. Diverse. Apparentemente non c'entrano niente l'una con l'altra. Eppure l''una mi richiama l'altra. Non riesco a pensare alla prima senza la seconda e viceversa. Allora mi soffermo un po' e provo a distinguerle.

Una riguarda il mondo. L'altra si svolge in una piccola provincia.
La prima è una storia conosciuta da tutti. E' raccontata da tutte le televisioni, sui giornali, su internet, nei social network. Non c'è bisogno di entrare nei dettagli. E' una storia di giovani che scendono nelle piazze per chiedere libertà. Chiedono di poter contare, di avere un futuro più dignitoso. E' un impulso individuale che è diventato un  grande sentimento collettivo. E' una storia che si svolge di giorno e di notte e senza interruzione va avanti, inarrestabile.

La seconda è una storia privata, che mi è stata raccontata in una piccola stanza, e per farvela conoscere debbo entrare un po' nei dettagli.
E' una storia di donne e mamme i cui figli frequentano tutti la stessa classe, la terza, della stessa scuola elementare. Una storia semplice, che nasce dalla voglia e dal bisogno di stare insieme. Così queste donne, ogni tanto escono e cercano un locale dove passare alcune ore a parlare. Non spesso. All'inizio una volta, l'anno successivo due volte, quest'anno chissà, dipende... . Dopo essere state in alcune pizzerie nasce la voglia di qualcosa di diverso, non solo chiacchiere ma anche qualcosa da fare insieme, che faciliti il conoscersi anche oltre la dimensione "seduti davanti ad una pizza".  Si informano e trovano un annuncio di un locale che sembra fare al caso loro. Si cena e poi c'è il Karaoke! Il nome del locale è un tantino strano, sembra uno di quei posti dove paghi per essere oggetto di piccole burle. Si tergiversa un po'. Poi una vede la pubblicità del locale in una TV privata e richiama le solite timorose: "Ma smollatevi un po'!"
Prenotano. Si perchè nelle tre sere settimanali di apertura si registra sempre il tutto esaurito. E poi loro sono 12, forse anche 14!
Arrivano, il locale è ancora vuoto. Sono le prime. Colpisce l'arredamento un po' bizzarro. In particolare l'etilometro. Una statua con l'organo maschile eretto e le istruzioniper l'uso, proprio lì.... , si guardano intorno, altri organi maschili in varie rappresentazioni. Perplesse si siedono e immediatamente una pioggia di noccioline americane le investe: "Tenete scimmie!!!" e giù a ridere (coloro che hanno tirato le noccioline, naturalmente!). Questo più che la statua le infastidisce, però c'è chi dice aspettiamo, vediamo. Arrivano i camerieri per le ordinazioni, si sideono vicino a loro e passando da una all'altra per presentare il menù accompagnano l'elenco dei piatti con parole "dolci" per ognuna di loro del tipo "ciao bella tro.." "tu li fai bene i pomp... vero!" "che gran zocco.. che sei!" ed altri apprezzameti. Si può reagire in molti modi, davanti a queste volgarità che divertono solo i gestori. Anche la paralisi è una reazione. La sorpresa è talmente elevata, fuori da ogni immaginazione, che nessuna riesce a dire "Basta!!" Resistono, anche perchè due di loro le avrebbero raggiunte dopo cena, giusto per il karaoke.

Il locale si riempie e sorpresa, sono quasi tutte donne! Poi però, "alla decenza c'è un limite!"Informano chi le deve raggiungere ed escono. E proprio mentre escono, con grande anticipo rispetto al programma della serata, ecco il finale che non ti aspetti... forse! Un gestore le avvicina e con estrema tranquillità,  con i soliti complimenti le lascia l'invito  per l'apertura della nuova sede, fra qualche settimana. Sì perchè ormai lì ci stanno stretti, la richiesta è in aumento!

Mi ritorna quindi la domanda iniziale. Cos'hanno in comune le due storie? La speranza e la libertà da un lato e la frammentazione e la volgarità dall'altra. La voglia di cambiare e lottare per un mondo migliore i primi, e i mille interrogativi e le possibili risposte della seconda (il bisogno di una rottura con una realtà insoddisfacente? Un club esclusiovo dove divertersi tra simili senza tenere conto dell'altro rompiscatole?).

Forse, mi dico, l'unica cosa che hanno davvero in comune è il fatto  che sono accadute entrambe in questo mondo. E forse è proprio questo di cui mi parlano in maniera quasi stridente. D'altra parte il mondo è fatto di opposti, di cose che senbrano non c'entrare niente l'una con l'altra.
Le parole di per sè anno un senso e allora vado alle origini...
Mundus in latino, Kosmos in greco sono termini che tra i loro significati principali indicano: umanità, ornamento, abbellimento...
Il mondo ci chiede attenzione, ma quale?
Credo che ci sia una sottile differenza tra i mondi che costituiscono la molteplicità degli ambienti oggettivi e soggettivi degli umani (le due storie) e il Mondo.
Il mondo può essere la sede degli esseri umani, dove ognuno agisce la propria idea di mondo liberamente.
Oppure la sede dove, lo stile di vita, il comportamento, i desideri di ognuno diventano forze che attraggono e tenguno unite le varie soggettività.
C'è un mondo con la m minuscola e i nomi degli individui e degli stati con la lettera maiuscola, dove prevale l'interesse del singolo individuo, stato, regione, oppure un Mondo con la m maiscola che diventa la casa di tutti.
E' complicato?
Sicuramente si!
Possiamo rimandare ancora?
No, è la mia risposta.
E' questo Mondo che dobbiamo ancora inventare.
Forse, per me.
Di sicuro, per tutti.